L'estate del davanzale
a cura di Paola Bistrot
biblioteca civica, Pordenone
dal 7 maggio al 30 giugno 2016
Raffaele Santillo indaga nelle sue opere pittoriche i sedimenti e le tracce di una memoria personale che però diventa estremamente coinvolgente nei sottili fili di trame di storie. E’ una memoria che definiremo domestica, proprio perché si riferisce ad una quotidianità di gesti, di atti e relazioni che appartiene alla realtà quotidiana, quella più vera.
Come la madeleine proustiana, anche epidermicamente le tonalità grigio-azzurre e ocra che compongono la gamma cromatica delle pitture su tela dell’artista richiamano alla mente odori, gusti, sensazioni e ricordi. Sono luoghi quelli che determina l’artista, definiti per assonanze, dove gli oggetti, e i soggetti sono tracciati con segni sintetici, ma precisi e riconoscibili.
In particolare la serie di disegni a tecnica mista su carta stampata, “L’estate del davanzale” ha suggerito una interpretazione grafica che ne evidenzia la qualità narrativa e un dialogo poetico cui hanno contribuito lo stesso grafico, Marco Pasian e Piero Simon Ostan, poeta dalla sensibilità vicina a operazioni verbo visive.
Il titolo “L’estate del davanzale” arriva da una mutua conversazione e un piacere comune a mettersi in gioco, contribuendo tutti alla “scrittura” di un testo originale.